CARBON CREDITS - Prima parte - TRA OBIETTIVI DI EMISSIONI ZERO E OPPORTUNITA' PER I PRODUTTORI DI ENERGIE RINNOVABILI

CARBON CREDITS - TRA OBIETTIVI DI EMISSIONI ZERO E OPPORTUNITA' PER I PRODUTTORI DI ENERGIE RINNOVABILI 

In questo articolo, il primo di due sull'argomento dei CARBON CREDITS, vogliamo dipingere ed introdurre lo scenario globale sul quale si fonda l'importanza di questi strumenti.

Come spiega l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), le attività umane come la combustione di combustibili fossili, l'abbattimento di foreste, ecc. "hanno riscaldato il clima a un ritmo che non ha precedenti almeno negli ultimi 2.000 anni".

Nel 2015 per far fronte a questa catastrofe climatica e preservare un pianeta vivibile, la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC) ha redatto l'Accordo di Parigi: i paesi firmatari di questo documento si sono impegnati a limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto al periodo preindustriale.

Nel 2018, l'IPCC ha pubblicato il "Special Report on Gobal Warming of 1,5°C (SR15)", dove spiega che per poter raggiungere l'obiettivo dei 1,5°C, è necessario che gli stati raggiungano Net Zero entro il 2050.

Raggiungere Net Zero significa ridurre gradualmente le proprie emissioni di gas serra (GHG) il più vicino possibile allo zero, riassorbendo allo stesso tempo le emissioni rimanenti dall'atmosfera.

 Secondo il rapporto IPCC del 2022: Mitigation of Climate Change, gli impegni globali da parte dei governi per la riduzione delle emissioni non sono sufficienti ad evitare l'aumento della temperatura media globale oltre la soglia critica.

Per far fronte a questa crisi, le aziende si stanno muovendo autonomamente per raggiungere l'obiettivo Net Zero entro e non oltre il 2050 tramite politiche interne, anticipando le normative vigenti. 

Il primo passo che un'azienda deve compiere per raggiungere Net Zero è la scelta del base year, ovvero l'anno che rappresenterà il punto di partenza per il calcolo degli obiettivi di riduzione. 

Una volta scelto il base year bisogna calcolare l'impronta carbonica, ovvero la quantità di gas serra emessi nell'atmosfera durante l'intero anno. Impronta che è scomposta in tre aree:

1- Emissioni provenienti da asset di proprietà dell'azienda o sotto il suo diretto controllo

2- Emissioni generate dall'energia consumata dall'azienda

3- Tutte le altre emissioni indirette che avvengono lungo la catena del valore dell'azienda (che l'azienda sostiene per ottenere le materie prime o per consegnare il prodotto al cliente)

Il piano di riduzione deve comprendere l'insieme di tutte le iniziative che un'azienda intraprende con lo scopo di ridurre la propria impronta carbonica.

Contemporaneamente al piano di riduzione, le aziende sono chiamate a compensare le proprie emissioni utilizzando CREDITI DI CARBONIO CERTIFICATI, diventando così Carbon Neutral.

Un CREDITO DI CARBONIO (in inglese CARBON CREDIT) rappresenta la rimozione e/o riduzione di una tonnellata di CO2 equivalente dall'atmosfera e compensa quindi le emissioni di gas serra da parte di aziende ed individui.

La comunicazione da parte delle aziende deve essere trasparente e verificabile.

Questa fase è fondamentale per l'allineamento degli stakeholder con la mission aziendale e la trasparenza nei confronti dei clienti. L'azienda potrà spiegare le azioni messe in campo e gli impatti positivi che ne sono derivati. Inoltre, è importante fornire informazioni trasparenti e verificabili in modo che i clienti possano validare con i loro occhi quanto comunicato dall'azienda. 

Questo processo contribuisce a costruire e/o mantenere una reputazione solida e affidabile per l'azienda ed evita ogni rischio di accusa di greenwashing.

Il greenwashing, generalmente viene tradotto come ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata, indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti, che venne instaurata già dagli anni settanta.

In conclusione, la comunicazione deve essere:

TRASPARENTE - AFFIDABILE - NON FUORVIANTE - SUPPORTATA DA DATI

I vantaggi della transizione Net Zero quindi sono:

- Soddisfare o anticipare le norme approvate dai governi, sempre più stringenti in termini di emissioni

- Banche e Fondi devono ridurre la loro impronta carbonica finanziando ed investendo in aziende low emission

- Investitori e shareholders vogliono proteggere i loro portafogli investendo in aziende a basso impatto ambientale 

- Aumento da parte dei consumatori della richiesta di beni e servizi a basso impatto ambientale

- Le aziende che si focalizzano sul loro impatto ambientale e sociale, oltre che a quello economico, attraggono più talenti

Inquadrato così lo scenario, nel prossimo articolo affronteremo l'argomento specifico dei CARBON CREDITS e perché rappresentano una importante opportunità di reddito per i soggetti proprietari di fonti di energia rinnovabile.

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